mercoledì 8 gennaio 2014

BARGE no gain


Ragazzi, era da “Juggernaut” dei Bracewar che non ascoltavo del sano tarzan-powerviolence fatto bene. Semplicemente perché dopo quell’album nessun gruppo ha mai osato così tanto a livello di ignoranza, mosh e lentoni. Ci volevano i Barge, neonato gruppo di Richmond, per tornare a ridettare i tempi. “No Gain” esce per la mega rock’n’roll Grave Mistake e non lascia scampo: prendete l’attitudine nichilista di RZL DZL  e Righteous Jams, aggiungete un basso onnipresente e condite tutto con una voce straight from the jungle: ecco i Barge. Pochi tatuaggi, molto junk food e tonnelate di skate per un disco che di sicuro è al primo posto del 2013 per ciò che riguarda la scena neo-powerviolence mondiale, che da almeno cinque anni ha abbandonato le coste californiane una volta popolate da Neanderthal e Slap-a-ham addicted per addentrarsi in maniera brutale nelle polverose realtà del Midwest americano. Ci si svglia tardi e si va a letto presto, finalmente. More Spazz, less Converge!






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